Vigilia della Befana, ore 21.30. Sta andando la lavastoviglie quindi non si può far partire la lavatrice, pena sovraccarico elettrico. Né la si può far partire dopo, pena le giuste proteste dei vicini.
Mia moglie, come sempre, ha la soluzione: la fai partire tu domattina.
Già perché io sono mattiniero: ore 6.00 in piedi, talvolta anche prima.
E qui nasce il problema, perché la lavatrice è più complicata da usare che una centrale termonucleare, caricarla correttamente e farla partire per me è più intricato che pilotare un jet intercontinentale.
Arriva la salvezza. Ha pensato a tutto lei: non solo è già pronta, che basta chiudere il coperchio e premere il tasto START, che ha prontamente evidenziato con apposita freccia ricavata da nasto adesivo colorato, ma ha anche scritto il cartello, prima che mi dimentichi, apponendolo là dove non posso non vederlo: la macchinetta Nespresso presso la quale vado in pellegrinaggio tutte le mattine almeno 2-3 volte prima delle 8.00.
Mi sembrava giusto scriverne. Nel cercare traccia di situazioni analoghe ho ritrovato questo post che si perde nell'alba del blog, circa 2 anni fa. Lo ripropongo in coda per dimostrare due cose:
a) che questa roba della lavastoviglie ha radici antiche
b) che anche mia moglie ha imparato a darmi istruzioni chiare e precise
Ah, per la cronaca: sono riuscito ad avviare la lavatrice nei tempi previsti ed in modo corretto!
27 febbraio 2010: messaggi discordanti
Mettetevi nei nostri panni: ormai
dovreste avere capito che non riusciamo a seguirvi quando superate la logica,
quando seguite un ordine che per voi è chiarissimo, ma che noi definiremmo,
essendo ottimisti, a macchia di leopardo. Faccio un esempio: “hai scolato la
pasta per Letizia?” “sì, è già nella ciotola coperta per tenerla al caldo”
“dove le hai prese le mozzarelle?” “all’aeroporto” “ti hanno fatto passare?”
“il negozio è dopo il check-in” “costeranno più che fuori” “ovviamente” “dove
sono?” “nella ciotola vicino al lavandino” “ti insegno un trucco: per tenerla
più calda è meglio appoggiarla sopra la pentola che scotta ancora”. Guardo
perplesso: di che cosa stiamo parlando. “Le mozzarelle?”. “Ma no! La pasta!
Devi mettere la ciotola sopra la pentola calda così resta più calda anche lei”.
Ma….. Non stavamo parlando
d’altro?
Quindi i messaggi discordanti non
li capiamo: se ci chiedete di svuotare la lavastoviglie, noi rispondiamo sì, e
dopo dieci secondi la state svuotando voi non ci è chiaro capire perché,
capiamo solo che tra venti secondi ve la prenderete con noi. Assicuriamo di
impegnarci, ma non squalificateci così… Dateci il tempo di reagire. Fatevi
servire! E non lo diciamo come Diego Abatantuono lo sussurra alla moglie Francesca
Neri in Matrimoni: “lasciati servire: chiudi le tende!” – Ve lo diciamo con
impegno, con volontà…
Mettiamo le carte in tavola:
facciamo fatica a capire come si fanno le cose, ci impieghiamo più tempo, ci
complichiamo la vita (e la complichiamo anche a voi), usiamo gli strumenti
sbagliati, sicuramente non facciamo bene come fareste voi, anche in cose
semplici come spolverare, stendere (ci vuole una laurea per capire dove
stendere che cosa, e poi quante diavolo di calze di colori diversi avete lavato
insieme? Non si riesce mai a combinare le paia!), caricare la lavatrice
(semplice? Più facile calcolare il numero dei piatti di una colonna di
distillazione del petrolio!), apparecchiare (di chi sarà mai il portatovagliolo
verde?) condire l’insalata, e così via. Ma ce l’abbiamo messa tutta, parola di
boy scout. E siamo anche fragili di temperamento, specie su questa roba qui del
servizio in casa. E magari vi abbiamo anche fatto una sorpresa. Allora quando
tornate a casa e noi scodinzolando vi veniamo incontro ardentemente desiderando
un buffetto, non ispezionate la casa come se foste il sergente di Full Metal
Jacket, non buttate lì quel commento acidino e sferzante come se foste il capo
di Fantozzi, non usate lo sguardo con il quale le commesse scaricavano Julia
Roberts in Pretty Woman, prima che lei tornasse accompagnata da Richard Gere.
Credete.. possiamo imparare persino noi…. E all’occorrenza possiamo tornare a
casa accompagnati da George Clooney.
Anch'io preparo tutto come tua moglie in modo che mio marito debba solo premere il tasto! Comunque c'è da dire che il consorte ha imparato a stendere il bucato...lo fa di sera in garage mentre io finisco di pulire in cucina e poi, la mattina, mette lo stendibiancheria fuori.Un gran successo!
RispondiEliminase ci addestrate siamo anche capaci di stupire...
RispondiEliminaGrazie!
ciao
Paolo
interessante interpretazione: le donne devono addestrare perché la coppia resista?
RispondiEliminaVediamo cosa rispondono le signore, grazie Claudio coetaneo!