“Che strada prendiamo?”.
Ogni volta che partiamo per un
viaggio rischiamo un conflitto atomico.
Perché se non faccio questa domanda
Franca comunque inizia a dire “vai a sinistra” ovviamente nel preciso momento in
cui non posso più svoltare, oppure “ah, pensavo prendessi l’altra strada”, che
è anche peggio. Se pongo la questione la risposta immutabile è “quella che
preferisci” affermazione che ne linguaggio femminile significa “quella che
penso io” anzi forse persino “vediamo se capisci quale io farei?”. E comunque è
come scatenare l’inferno. Perché comunque sia l’altra sarebbe sempre stata più
rapida. E io, che sono fumino, finisce che m’imbestialisco. Perché non c’è
niente da fare al maschio italiano l’auto scatena gli ormoni. Se ne accorgono
tutti. Salivo un po’ sprintoso per la strada che da Pont porta a Gressoney,
senza infrangere il codice si intende, ma guidando attaccato alla strada, come
si confà ad una pubblicità dell’Alfa, insomma da gran premio della montagna,
senza rischiare però. E una figlia sussurra alla mamma “la prossima volta guidi
tu”.
“Eh, già, glielo dici tu al papà”.
“Uhm non posso, lo ferirei nella sua virilità”.
Ecco, fatto a fette dalla quasi
diciottenne…
Chissà perché in macchina è così difficile mantenere l'autocontrollo! Sarà lo spazio ristretto a scatenare i nostri istinti? Io sto cercando di allenarmi per essere migliore, visto che riesco a dare il peggio di me... tolleranza 0. Anche nei confronti degli altri guidatori. Non è possibile! Proviamo a cambiare da qui. ;-) Ciao
RispondiEliminaodio quelle che accanto a te in macchina ti dicono dove andare senza essere interpellate. mi viene voglia di fermarmi, scendere, fare il giro, aprire lo sportello altrui e farlo accomodare fuori. :) ma non lo faccio mai. lo dico adesso perchè sono in fase pre-ciclo.
RispondiEliminaIo non guido mai con mio marito accanto. Non lo sopporto e rischio di farlo scendere e proseguire a piedi...E' decisamente insopportabile!
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