Uso
Facebook anche come sfogo ai pensieri: raggiunta una certa età si apprezzano
gli aforismi per la loro sagace sintesi e cruda qualche volta crudele
essenzialità. E sobrietà. E ci provo a scriverli. Ci provo.
Certo,
che qualche volta la frase che pretendi tagliente ti esce alla fine di un
pensiero, di una situazione, di una preghiera. Che gli altri non sanno.
E
fraintendono.
E
io m’offendo. Perché sono permaloso. E vanitoso.
Così
scrivo: “sono un uomo innamorato. Qualche volta lotto con e confondo le
priorità”
E
dopo due tre “mi piace”, dati sulla fiducia, arriva la sciabolata “eccone lì un
altro”.
Ora
posso immaginare che la lettrice abbia preso la mia esternazione come una
accondiscendenza verso il tradimento, una sorta di indulgenza per i mariti che
sbagliano.
Certo,
potrebbe essere.
In
realtà ero arrivato a quella considerazione dopo Messa, dopo aver pensato a
moglie, figli e Dio. E aver sentito dire che il primo amore, il fiore della
spremitura, va a Dio.
E’
qui che inizia la lotta con le priorità. Perché se è vero che lo so, e so che è
vero, è anche vero che mi capita di pensare di amare la mia famiglia di più e
se mi chiedessero a bruciapelo chi amo più di tutti, beh forse (confesso) non
mi verrebbe al volo di dire Dio, ma forse mia moglie, forse la famiglia.
E
non per una diminuzione altrui.
Ora,
avendo in mente questi pensieri di così nobile intento e di così sublime
ispirazione, vedersi trascinare nel fango della depravazione, additato come
istigatore di tradimenti, fiancheggiatore dei fedifraghi, capirete che come
minimo addolora.
Anche
perché mai e poi mai chiamerei amore uno scuotimento di ormoni, un rigurgito di
passioni adolescenziali, un inganno che il fisico tesse alla ragione. Perché
una promessa è una promessa e se tutti siamo pronti a dire che venir meno ad
una promessa è da manigoldi, perché dovremmo poi farci sconti quando questa
promessa è quella dell’unione per tutta la vita?
Ciò
detto m’ha fatto pensare sto fatto, e m’ha fatto concludere che la sintesi non
fa l’aforisma se il senso vien meno…
Riproverò.
ricevo e volentieri pubblico
RispondiElimina"spesso mi sembri un medico legale durante un'autopsia articolata.
Mi spiego: butti li una frase, ben scelta, che esprime una verità ma su vasta scala. Poi studi le nostre reazioni. Tuttavia sembra che in fondo tu sappia già il risultato dell'autopsia ma vorresti da noi la conferma."