E
all’improvviso te ne accorgi, di come quello che sei, quello che hai,
l’interminabile lista di affetti che ti hanno costruito e reso solido, che ti
hanno elevato attorno quelle sicurezze che ti fanno quello che sei, la tua
storia, ogni singolo sguardo, parola, accidente, tutto quello insomma che se ti
siedi al tramonto sulla collina a ricordare con nostalgia, lo vedi scorrere
davanti a te come un film romantico e tragico, ma dolce e lieve e senza
rimpianti, tutto questo non è che una serie di improbabile coincidenze tenute
assieme da cosa? Dal caso? Dall’imperscrutabile fato? Dalla Provvidenza?

Bastava
un soffio, una porta che si schiude prima o dopo, e tutto sarebbe volato via.
E
se guardo i miei figli mi viene ancora di più il brivido di questa
imponderatezza: non fossero stati concepiti quel giorno a quell’ora, sarebbero
altri o non sarebbero per nulla. E così io e prima ancora di me i miei genitori
e i miei nonni e così all’indietro in una serie di circostanze accidentali che
atterriscono nella loro ineluttabilità.
E
tutto questo vorresti affidarlo al caso invece che a un disegno di chi ti ama?
da 61Angeloextralarge:
RispondiEliminaMi piace. Questa condivisione che "condivido" perché riporta tutto verso l'Alto e non alla fortuna e al caso.
Grazie AngeloXXL
RispondiEliminahai colto al volo quello che era sotteso....
;-)
Paolo
da 61Angeloeztralarge:
Eliminaallora se l'ho colto io, lo coglieranno tutti! ;-)