Capita.
Come si dice: nelle migliori
famiglie.
Alle ragazze perbene, quelle che dici “non succederà mai”. Quelle col
faccino pulito, acqua e sapone, il curriculum di catechista, chierichetto,
lettrice, educatrice, oratorio estivo, chealtrovuoi. Quelle che vorresti come
figlia. O nuora.
E capita ai ragazzi perbene, con
gli occhiali e la giacca e spesso anche la cravatta. Con la camicia a posto,
mica troppo trendy, magari comperata all’Oviesse (una volta All’Onestà che di
cognome faceva basket Milano e Raga ci giocava da Dio), ma stirata, infilata
nei pantaloni, e senza una piega. Mica i piercing e il mucchio selvaggio come
scalpo. Quelli con tutti 30 e lode, dopo il 100 alla maturità si intende. Non
secchioni però, piuttosto responsabili. Quelli che vorresti come figlio. O
genero.
Quelli che insomma non l’avresti
detto mai. Quelli di famiglie di sana nobiltà: la parrocchia, l’associazione di
volontariato duro (handicappati o vecchietti, mica cani e gatti), la scuola
cattolica. E da protagonisti impegnati, quelle famiglie che le tengono su le
scuole, che le plasmano con il sudore, con le nottate sveglie a ritagliare e
scrivere, con le alzatacce per gli Open Day o le gite, o i muri da verniciare o
da volantinare e così via. Lo sapete.
Capita.
Capita che incontri qualcuno che
ti dice: ma lo sai chi partorisce tra tre mesi?
E lì al momento sbianchi. E quel
“ma come?” da macchietta ti esce proprio.
E poi sì, diciamolo. Lo pensi.
Perché lo pensi. Con un sorriso sghembo, a metà tra ironia e sollievo. A metà
tra dolore e gioia, senza sapere a chi tributarle né coglierne l’origine: “è
toccato a loro”.
Perché poteva toccare a te.
E hai ben dirti: “no, a me mai”,
perché sarà stato lo stesso pensiero che avranno fatto loro, quelli che adesso
stanno per diventare nonni.
Capita.
Perché il demone
meridiano è scatenato, e pompato da tutti gli angoli, te lo soffiano addosso
dalle canzoni, dai vestiti, dai giornali, dalla tv, dalla radio. E lui è lì,
pronto, a sussurrare, a scaldare, a esalare profumi, a scivolare tra i vestiti.
Capita, perché la passione
continua a mordere a tutte le età, perché dentro di noi, ognuno di noi,
ruggiscono ardenti PaoloeFrancesca, coi dolci sospiri, disiati risi sì, ma
anche libri galeotti che spingono ben oltre, ben altro, ben peggio e gli
ormoni, incuranti dei tuoi pensieri, ti scorrono sottopelle graffiando e
urlando, a qualunque età, che devi fare ricorso a una volontà arcigna, soccorsa
dallo Spirito, per marcare quello scellerato, stretto stretto, come Gentile
Maradona nell’82, e renderlo inoffensivo, operazione che non riesce quasi mai
alla perfezione, e qualcosa percola, sgocciola, scivola fuori dalla
guarnizione, e cade come acido sulla pelle per lasciarti qualche ferita: lo
slancio del pensiero che fatichi ad afferrare, lo sguardo che si protende, il
mouse che tarda a cliccare.
Capita.
E allora partono i
pistolotti omiletici ed etici. Sui giovani che non sono più quelli di una
volta. Sui genitori permissivi. Sui genitori troppo severi che poi scatenano
ribellioni. Sui genitori corretti che però non sai mai come vai a finire. Che
alla fine anche se sei stato lì ad ascoltare, dapprima curioso, poi attento,
poi irritato, ad un certo punto ti viene proprio da dire, ed è un termine
tecnico, professionale, da dizionario, non volgare, ma da copione, come una
apertura di scacchi 1.e2-e4 c7-c5,
classica, scontata, e ti viene, e lo dici: “ma tu non teli fai mai i….. tuoi?”
(che sarà anche meccanico, ma qui siamo su un blog serio e pacato e non si può
proprio non si può come su DeRica non si poteva una volta).
Perché alla fine, se siamo qui a
dire capita, se siamo qui a vedere quel tondeggiare crescere, se siamo qui a
stupirci che sia successo a lei, a lui, è per una sola ragione.
Che alla fine hanno detto sì,
hanno accettato la sfida,si sono fatti carico della loro responsabilità. E
quell’errore, che adesso ha braccia e testa e gambe e un cuore che già batte, e
cresce, quell’errore ha una possibilità, la più grande: vivere.
Perché forse capita a tanti
altri, che non sono additati come quelli dell’oratorio, del club, del
volontariato, del catechismo, additati con ironia, anzi sarcasmo, che neanche
la satira politica sarebbe più tagliente e impietosa –perché come dice quel
tale la società permette tutto ma non perdona nulla- e con sguardi che neanche
Sarkosy con il Cav.
Capiterà anche ad altri. Perché
capita.
E’ che non lo sapremo mai, perché
l’errore invece di essere riconosciuto e coccolato, viene soppresso e
cancellato prima che salti fuori. E quell’errore non vivrà mai. Schiacciato per
che cosa poi non lo sapremo mai.
E allora capiti pure, se vince la
vita.
Beh, se non capita è meglio si
intende, parola di papà…..
(Questo post è uscito per la prima volta sul bellissimo blog di Costanza Miriano: lo ripropongo perché mi piace proprio)
Ti piace questo post? Tutti quelli precedenti dal 2009 all'ottobre 2011 li trovi qui
Possono forse interessarti
la mia pagina web,
la vendita referenziata, ovvero come fare sì che ci sia qualcuno che lavora per voi come promotore delle vostre soluzioni (in lingua italiana e inglese)
vendere all’estero low cost & low risk: come esportare senza mettere a repentaglio la vostra attività professionale
come vendere in Italia, per stranieri (infatti è in inglese) che desiderano capire se e come presentare i loro prodotti in Italia
Famiglie felici, ovvero come ragionare insieme sull’educazione dei figli (e dei genitori).
Per sommi capi: quando una fotografia scatena un racconto. Storie di tutti i giorni, o quasi, raccontate a partire da una foto.
Il foietton: la business novel a puntate,
la mia pagina web,
la vendita referenziata, ovvero come fare sì che ci sia qualcuno che lavora per voi come promotore delle vostre soluzioni (in lingua italiana e inglese)
vendere all’estero low cost & low risk: come esportare senza mettere a repentaglio la vostra attività professionale
come vendere in Italia, per stranieri (infatti è in inglese) che desiderano capire se e come presentare i loro prodotti in Italia
Famiglie felici, ovvero come ragionare insieme sull’educazione dei figli (e dei genitori).
Per sommi capi: quando una fotografia scatena un racconto. Storie di tutti i giorni, o quasi, raccontate a partire da una foto.
Il foietton: la business novel a puntate,
Nessun commento:
Posta un commento