E così siamo a Valladolid. Che non c’avrei mai scommesso di
venire qui. Va bene che fa il 74simo aeroporto, ma se non fosse stato per
Letizia, che devo proprio ringraziare, non era nelle priorità per questa vita.
E avrei perso una perla.
Dici Spagna e pensi “caldo!”. Palle. Qui fa freddo, ci sono
3 gradi a mezzogiorno questa domenica e nevica come fosse temporale. Un minuto
prima c’è il sole poi piombano fiocchi grandi come grandine e durano un baleno.
La gente qui sembra non farci caso.
Da settembre Letizia sarà qui per l’Erasmus e siamo in
perlustrazione, o in viaggio preparatorio. Fate voi. Chiamateci anche genitori
apprensivi. Me lo porto a casa volentieri questo epiteto. Comunque grazie a
lei, la Leti, la piccola, stiamo passando una bella vacanzina a tre, che le
facciamo fare un po’ la figlia unica. Poco però perché c’ha comunque quasi 21
anni.
Ieri, primo giorno, molte novità: della neve temporalesca ho
già detto. Ma del doppio atterraggio non ancora. E ho dovuto aspettare fino al
74 aeroporto per farlo. Era già quasi giù, sfiorava la pista, e ha tirato su il
muso, tutto gas e ci siamo rialzati. Davanti a me, eravamo in seconda fila,
Ryanair prima volta, lo steward rideva e mi sono rassicurato. L’ho detto a
Franca che stava vicino a
me. Mi ha risposto che li comprano così e mi sono un
po’ rabbuiato. Intanto l’aereo girava e rigirava e infine è atterrato
dall’altra parte, e quando ha messo giù le ruote tutti hanno applaudito. Ma
guarda téh! Poi sulla scaletta ci ha accolto un vento così forte che ha
chiarito tutto. Quindi doppio low cost, Vueling (eccellente) fino a Barcellona
e
Ryanair per Valladolid. Poi l’hotel molto carino, doppia stanza per lasciare
privacy alla ragazza, e a noi (così russiamo senza problema. Ho detto russiamo?
Volevo dire russo, solo io russo, non sia mai detto…)
Valladolid è davvero bella. Una piccola perla, pulita in
tutti i sensi di questa parola: ordinata, ricamata di chiese e edifici bianchi,
avvolta in palazzi colorati e spacconi, che tirano fuori i bovindo e i balconi
per fare colpo, ma con ironia, prendendosi in giro, non con quella austera
presunzione di Londra o con la guascona tracotanza parigina.
Di chiese ce n’è una ogni angolo, che c’è davvero la scelta
per andare a Messa e non puoi dire “non ce l’ho fatta” perché le pietre stesse
griderebbero. E sono quasi tutte cesellate in bianco, un po’ gotico un po’
barocco, ma molto netto, sincero, umile. Una preghiera.
Vicino all’hotel c’è un parco. Ci siamo andati a correre
perché quello bellissimo lungo il fiume è troppo lontano. Ma c’eravamo stati
prima a passeggio e ti sembra d’essere a New York, solo che invece degli
scoiattoli qui incontri i pavoni e i cigni e le anatre. Che fa ancora più
favola.
E non è finita qui.
Io della Spagna ho visto l'Andalusia e me ne sono innamorata, senza contare l'affabilità e il calore degli spagnoli. Tua figlia trascorrerà un felicissimo Erasmus e ne avrà un ricordo fantastico.
RispondiEliminaBravi voi ad andare in perlustrazione e a godervi questa nuova vacanza familiare.