Continuiamo il nostro viaggio insieme a ripercorrere i doni elargiti dal Cammino:
Perché da lì tutto comincia anche se sembra che tutto lì
finisca.
Intanto quando arrivi, chiunque tu sia, per qualunque cosa
tu abbia camminato, anche solo per turismo, quando entri in città vai diretto
alla Cattedrale. La strada finisce lì. Non al tuo hotel. Non al bar.
Non ti fermi finche non sei lì in quella piazza e vedi le
torri e ti scatti il selfie.
Ti attira. Attirerò
tutti a me. Il cuore resta inquieto finché non arriva lì.
E tutti si commuovono. Sarà il mal di gambe, lo sforzo
finito. Non so. Io vedo. Constato.
Parla il cuore.
Il centro è lì.
Poi Santiago ti scuote, ti toglie di dosso il rischio dello
straordinario che può aver vestito nella tappe precedenti, per certi versi
chiuse su se stesse, in un mondo fatto di pellegrini (o turigrini, comunque di
gente che viaggia, siano bicigrini, piedigrini o ippogrifi, siano purigrini che
stanno negli ostelli o spussigrini che preferiscono stanze o alberghi) sei
sempre sul cammino e un po’ protagonista, con tutti che ti guardano con affetto
e fraternità.
Così arrivi a Santiago, superando il ponte ed entrando nella
periferia –che giusto a ricordarti che cosa sia il mondo ti saluta con
Decathlon e altri capannoni simili- e non ti si fila nessuno. Anzi, cammini
infangato, ingobbito dallo zaino, appeso alle racchette o bastone che sia, e
intorno ti guardano con un po’ di fastidio: dopo mille anni ancora gente che
cammina fin qui? Intorno gente in giacca e cravatta, tacco a spillo, tuta da
lavoro. Negozi, bar, uffici. E tu risali e poi scendi e poi risali come un
personaggio fuori luogo, isolato, una macchia nel quadro immacolato della modernità.
Arrivi nella città vecchia e comincia a rivedere altri
pellegrini, ritrovare la complicità di chi è arrivato ieri, ma nessuna banda,
nessun comitato. Arrivi sulla piazza e non c’è un maxischermo che ti accolga
rilanciando il tuo nome.
Anzi quasi devi districarti per capire dove andare.
Ti accolgono quelli che distribuiscono volantini di ostelli
e ristoranti, che ti dicono di entrare dal lato perché il frontale è chiuso. E
la zingara che chiede l’elemosina ti ammonisce a non entrare con lo zaino che non si può. Ed è vero, e mi
sembra impossibile, che hai fatto tata strada e sei lì ma non puoi entrare in
cattedrale con lo zaino.
Ti mandano all’officina del pellegrino dove puoi deporre il
carico e ritirare l’onore della Compostela, che attesta il pellegrinaggio.
Poi sparisci. Sei un reduce. Uno già arrivato.
Che grande lezione di umiltà!
Che delicato insegnamento del tuo posto nella vita. Sei parte della storia sì ma, un sassolino, nel viale di ghiaia dell’eternità. Sparisci subito dal palcoscenico appena arrivato, per evitare di inorgoglirti, di sentirti il pigro che fece l’impresa. Quale impresa? Quante persone hanno visto arrivare lì quelle pietre? Quante storie, drammi, felicità, dolori,speranze? E quanti sono morti nel camminare? Hai pregato per loro mentre ricalcavi i loro passi?
Ecco, questo scivolamento nella massa, mai però indistinta,
direi popolo allora, dove ognuno ha un nome anche se il cognome è comune,
questo capire che sei una parte e non l’unico, questo lasciare spazio, essere
lì a battere la mani a chi arriva domani e posdomani, a non restare sul palco
se non un battito di ciglia, è così aiuto per capire quanto bene ti vuole un
Dio che ti ama come figlio unico sì, ma in mezzo a tantissimi fratelli.
Ecco, questa lezione ti spiega tutto quello che hai vissuto,
ogni singolo passo, perché gli dà quella profondità che l’andare rapido aveva
confuso.
Nota di servizio: sto raccogliendo gli appunti e penso di
organizzarli intorno a questi temi
·
Le piccole lezioni del percorso
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La lezione dei muscoli
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Gli incontri sul sentiero e non
·
Il cammino e il matrimonio
·
La messa del pellegrino e il senso della
fraternità
·
Riconoscersi e dirsi ciao
·
Senza patente
·
Lo zaino e le spalle
·
Arrivare, dormire e ripartire
·
Le tentazioni del cammino
E molto di più.
Continuate a camminare con noi, e condividete qui su questo blog le vostre impressioni, dubbi, contrarietà, commenti, entusiasmi...
Continuerò a camminare con voi e so che sarà un percorso interessante e ricco di emozioni. Alla prossima puntata!
RispondiEliminaUn sassolino nel viale di ghiaia dell'eternità. L'umiltà che ti fa rimettere i piedi sulla terra, protagonista silenziosa del viaggio, del cammino, con le sue bellezze e le sue asperità.
RispondiEliminaLa banda ce l'avremo alle porte del Cielo?
RispondiElimina(61angeloextralarge)