L’importante è scriverla e metterle come sigillo sulla
fronte, dentro il cuore.
Capire che le cose le puoi lasciar scorrere le cose, fare
due passi in più e quella roba brutta che ti irritava non la vedi più, è
dietro, e davanti c'è già qualche cosa che merita di essere amata e include in
essa tutto il tragitto.
Ripromettersi di evitare le repliche stizzite e di giudicare
e parlare male degli altri.
Lottarci per lo meno, provarci. Come quando fai un passo in
più per arrivare dove devi.
L’importante è non disperdere il tesoro di preghiere chi
t’hanno buttato addosso, come un mantello regale che non t’aspettavi. E non te
lo devi togliere più. Perché il cammino è responsabilità, è condivisione.
Hai un compito adesso, uno in più.
L’importante è non pensare che l’eroe sei tu, è sempre Lui,
tu sei passi che portano le preghiere, spalle che sopportano i pesi, ma non hai
né la regalità della meta, né l’importanza dello zaino e di ciò che contiene.
L’importante è capire che una volta che sei sul cammino, sei
sempre sul cammino, non sei sceso mai. E a ben vedere, anche se non lo sapevi,
se non ne avevi questa solare certezza,
lo stavi già percorrendo anche prima.
Ecco qui tutte le tappe fino ad ora pubblicate
Se pensi che tutto sia finito ti sbagli
Resta in contatto!
Ma non pensare che l’avventura si concluda qui…. C’è tanto
altro da raccontare!
I prossimi post
I dettagli: le tappe e i luoghi
Dova vai pellegrino? Perché cammini?
Camminare nella rete: gli amici del Cammino e Facebook
E le lezioni del Cammino per la professionalità e il
marketing
Ottimo pellegrinaggio e conclusione sensatissima.
RispondiEliminaGrazie Paolo per questi post... tornerò a rileggerli.
(61angeloextralarge... che non sa ancora come commentare non in "anonimo"...)