(alba a Betlemme)
Carissimi 23 lettori, o giù di lì,
poiché uno dei doni che la vita mi ha riservato è di avere molti amici e conoscenti ai quali tengo molto,
per poter tributare a tutti l'affetto e il rispetto che meritate, faccio ricorso a quest a pagina blog, sulla quale copio il testo della mia mail "multidestinatario" di auguri che non avrà certo la poesia di un bigliettino vergato a mano, con bella grafia e stilografica, con dedica personalizzata, ma vi offre sicuramente a tutti -uno per uno- tutta la mia attenzione.
Perché il cuore non conosce la categoria della massa, ma solo ogni persona in sé, con un viso, forse -oggi che l'età avanza e il barbaro flagello di Dio Scordila re degli Anni porta scompiglio e mette in fuga- anche un nome da collegare, ma sicuramente con le emozioni e i ricordi che le competono. E quindi anche se non so nominarvi a dito, sappiate che negli affetti ci siete tutti, grazie alla comunione del santi.
Questo santo Natale, più di altri recenti, ci trova preoccupati per la nostra vita quotidiana, per quella dei nostri cari,specie dei figli che si affacciano al mondo del lavoro, arido e desolato per loro, terra inospitale e cruda,
così come per i nostri amici, i nostri colleghi.
Molti tra coloro che frequentiamo e amichiamo hanno perso il lavoro o hanno dovuto inventarsi soluzioni nuove non semplici. Personalmente durante quest'anno molti sono stati i coetanei che si sono visti scacciare dal mondo del lavoro. Spesso senza ragione. E si sono aggiunti alla schiera -sì, uso questo vocabolo con cura- di chi li aveva preceduti in anni recenti.
Si sono moltiplicati dolori, anche violenti, di quelli che ti strappano la voglia di vivere: e sempre più vicini, che ormai nessuno di noi è esente, se la sua sensibilità non si arresta alla scorza della sua pelle, dal com-patire, cioè veramente soffrire insieme ai dolori altrui.
Ma questo santo Natale ci offre anche l’occasione per tornare alle radici e interrogarci sul perché e come possiamo ancora essere lieti,
perché ciò che è certamente vero è che tutto concorre al bene: dobbiamo solo recuperare la capacità di leggere sotto la trama,
dietro agli eventi che sembrano travolgersi, quale sia il regalo per noi.
Di questo sono profondamente convinto. L'ho sperimentato e lo provo ogni singolo giorno: basta solo avere fiducia. Lo dico non da maestro, ma da discepolo al quale ogni giorno viene insegnato che cosa vuol dire quell'invito evangelico "Non temere, continua solo ad avere fede".
Vorrei per questo porgere a tutti voi i miei più sinceri auguri per le prossime feste,
per un S.Natale che sia capace di donarci nuovamente il senso delle cose e sia capace
di regalare quella serenità, che ha radici sicure e profonde che non gelano,
e quella lievità che premettano di guardare al futuro con speranza.
E per un anno nuovo capace di donare a tutti noi ciò che meritiamo, che desideriamo
e di cui abbiamo bisogno per poter stare lieti nell’abbraccio affettuoso
e limpido di chi amiamo.
Vorrei anche chiedere se posso in qualche modo rendermi in qualche piccolo modo
utile, per ciò che mi compete e all’interno delle mie capacità, per rendere questo Natale
più felice, più utile, più concreto. Sarò davvero lieto di poter offrire il mio contributo a ciascuno di voi.
Grazie
ancora auguri
Paolo