Fai una fatica da bestia. E noi siamo stati sul cammino solo
7 giorni. Penso con ammirazione ed invidia –quella sana, che spinge ad imitare
non a negare- a chi se lo fa tutto, e ogni giorno si alza e riparte per circa
un mese. Che si mangiano anche le guide. La Michelin suggerisce 34 tappe,
quella ufficiale 31. C’è chi lo fa in 28 giorni. O meno.
Fai fatica. Eppure non la senti.
No, non scherziamo.
La senti eccome.
E il dolore. Le vesciche.
A noi è andata bene, fortuna del principiante: abbiamo
pareggiato, 1 a 1. Una vescica a testa. Ma non di quelle cattive, che ti
sputano addosso sangue.
Quindi la fatica c’è.
Ma la dimentichi.
Il Cammino ti aiuta.
Non so come. So perché.
Arrivi alla sera che fare un solo passo in più costa
volontà, quella dura, cocciuta, delle grandi imprese. Quando alla fine del
nostro secondo giorno –ormai lo sapete- siamo arrivati a Villafranca, buttati
giù dalla discesa che porta a Plaza Mayor e poi trascinati su per le scale fino
al primo piano, rovesciati gli zaini per terra, ci siamo buttati sui letti,
ecco il solo pensiero di muovere, non dico alzarmi, solo muovermi la vedevo
come una sofferenza.
E la sera, scese con prudenza le scale, dove andare a
mangiare l’abbiamo scelto in funzione della distanza: quanti passi dobbiamo
fare. Che poi c’è andata bene e ci siamo mangiati un pulpo gallego che ancora
lo ricordo.
Poi la mattina, sveglio alle sette, mi alzo per andare in
bagno e il ginocchio sinistro non mi regge. Mi molla. Come fosse di burro. Non tiene. Perse le viti, perso il sostegno. Mi trascino in bagno avvilito.
E come
faccio adesso? Come ci arrivo a Las Herreras de Valcarce? Come faccio a
camminare.
Zoppico a letto, sto sotto le coperte ancora per pochi
minuti. Arriva il momento di prepararsi. Poggio le gambe a terra e mi reggono
come fossero i pilastri del ponte di Brooklyn. Salde. Senza dolore. Senza
tentennamenti.
Come mai?
Ecco, che lezione c’è qui?
Aiutati che il ciel t’aiuta? Così banale?
Perché no? Sicuro sia banale?
Che la volontà non sopperisce mai all’allenamento. Ma
accidenti se aiuta!
Se hai uno scopo, saldo, se ci credi, il resto segue. Il
resto ti segue.
E la virtù cresce nel tempo. Come il muscolo sulla fatica.
Che la memorizza, la mastica, la fa sua, la svuota del veleno. La trasforma in
gioia.
Così nella vita: il dolore si svuota se lo prendiamo in
giro. Se lo avvolgiamo di significato, se gli diamo una visione più ampia.
Si fa fatica. Una fatica da bestia. Non è facile. Non ci
riesci.
Se provi da solo.
Se non ti affidi.
Almeno proviamoci.
Ecco qui tutte le tappe fino ad ora pubblicate
Quattordicesima: di muscoli e fatica
E a seguire
Quindicesima: la messa del pellegrino
Sedicesima: tutto ricomincia
Resta in contatto! Non penserai che abbiamo finito con sedici puntate eh?