Altro Natale, altro giro di visite alle case, come
lo scorso anno.Nuove scale del
nostro comprensorio, ci ricevono in molti di più. Pochi secondi per scambiare
qualche sorriso, qualche notizia. È affascinante come la gente si apra con dei
perfetti sconosciuti Capisco il successo dei testimoni di Geova, in clamoroso
errore quanto a verità, ma dai quali c’è moto da imparare in carità e accoglienza.
E proselitismo: ho ricevuto una telefonata tempo fa in cui mi chiedevano come
stavo, come andava con la crisi. Insomma pura preoccupazione prima di dire
“perché non viene a trovarci?” Grazie, sono cattolico praticante, di quelli che
danbrounescamente definirebbero tradizionalisti e intransigenti, ma affascinato
dalla loro capacità di andare incontro.
E così la gente si apre, si sente in dovere di dirti “io non
ci vado in Chiesa”. È l’occasione per una parola che lasci in segno, e il più
delle volte faccio la figura del sarto dei Promessi Sposi…. Una signora, ha
perso il marito da poco, ci trattiene a lungo, non vuol lasciarci andare. E noi
restiamo, ascoltiamo, cerchiamo la parola, il gesto. Non facile.
No so, ma chi ci ha guadagnato sono io, a Franca toccano
ancora altre cinque sere, a me nel turnover dei componenti della famiglia e dei
vicini forse ne spetta ancora una.
Tanto da imparare… veniamo anche da voi se volete!
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