Chiariamo:ognuno
usa in social network come vuole.
E ci mancherebbe pure. Non sono stati pensati per un uso monolitico e meccanico. Al massimo saranno i risultati a spiegarci che stiamo facendo errori. Perché nessuno ci si fila o ci abbandonano al nostro destino.
E ci mancherebbe pure. Non sono stati pensati per un uso monolitico e meccanico. Al massimo saranno i risultati a spiegarci che stiamo facendo errori. Perché nessuno ci si fila o ci abbandonano al nostro destino.
Libero quindi ognuno di vivere Twitter, Linkedin, G+, Facebook, Pinterest, YouTube et alia come crede.
Però
poi dopo non venire a farmi le pulci perché non lo sto usando come dici tu, beh,
ammettiamolo: come minimo irrita un tantinello.
Non che non capiti. Anche a me e scappato di dire: aspetta che spiego i meccanismi di questo social network, un pochino forse ci sta anche, ma se la metti là come suggerimento, come interpretazione. Non come diktat! Per quelli basta e avanza la Merkel.
Dunque
onde fare outing e chiarire il mio pensiero, scrivo queste righe –poche. Spero.
Dubito.- per chiarire senza possibilità di malinteso, come uso io la rete.
E
perché quindi trovo seccante sentirmi criticare perché ho oltre 3000 FBmici e
più di 5700 twitter followers. Perché non posso dedicare loro tutta l’attenzione
che meritano.
Chiariamo:
tutta l’attenzione che meritano io la dedico SOLO alla mia famiglia, in primis,
e ai miei amici a seguire. Poi, per cerchi concentrici, dedico quello che
posso, che la carità ispira, a tutti. Ma con priorità determinate. Perché il
tempo è una risorsa limitata e le energie pure. E mia moglie e i miei figli
vengono sicuramente primi, secondi solo dopo Dio.
Sono
espressivo, secondo il sistema DISC, vale a dire una tipologie I, che sta per
Influence, Influenzatore.
Mi
piace poter condividere le mie idee, che spesso trovo geniali (attenti: sto
scherzando! Ma non troppo) con gli altri. Mi piace avere un pubblico che
ascolti, commenti, reagisca, provochi.
Come
provoco io.
Adoro
tutto questo. E lo conosco come limite, come tentazione da combattere
centimetro dopo centimetro.
In
questi post trovate come a volte manipolo
Facebook, –sì, adesso: che io manipoli è una grande presunzione- per
divertimento e per produrre conoscenza specie a me, (secondo
post, terzo
post) e come la penso su Twitter
e come lo uso. E qui, a scanso d’equivoci,
come la penso sulla vita .
E
questo non mi impedisce di trovare il tempo per dedicarmi a molti degli amici
che ho presso quei social media: perché Facebook per me non è solo laboratorio di sociologia, ma anche piazza
dove metterci la faccia e dove mostrare quel che credo e valgo e dove
condividere con altri i contenuti che creo altrove (in questo blog per esempio)
così da stabilire un dialogo sempre più wiki –cioè di condivisione gratuita- con
gli altri.
Ma
è anche una occasione per ritrovare amici lontani, che hanno condiviso con me
vita reale, magari proprio grazie ad un primo contatto qui. Ad esempio è stato
grazie alla rete che ho conosciuto di persona Costanza e Guido, don Fabio e
Trentamenouno, Susanna e Andrea, Andrea Torquato e Giovanni, ed è grazie a
Facebook che ho ritrovato conoscenze del tempo del liceo, amici delle medie - vero
Marco? Vero Maurizio? Vero Valeria? Vero Rossana?- e persino la mia signora
maestra delle elementari. Anzi: in un certo qual modo di maestre ne ho
ritrovate due!
Facebook
e i social per me sono anche opportunità di lavoro per cui è doveroso avere
molti amici e followers, per sfruttare la viralità e moltiplicare i messaggi.
Per
cui se giudichi gli strumenti sono con il tuo metro, che consiste nel curare
pochi amici per stabilire legami, beh capisco che io ti sembro un imbecille. Ma
ti sbagli di grosso. Non uso la rete per tessere relazioni spesse e
sostanziose. Semmai per conservarle.
Facebook
per me è come un bar, una piazza: passi, vedi chi trovi, lo saluti, scambi due
parole, sali in piedi sullo scatolone nellangolo e declami, qualcuno ti
ascolta, qualcuno ti manda a stendere. Avete presente la Locanda del Puledro
Impennato a Brea? Ecco una cosa del genere: si chiacchiera, si canta, si condivide,
si sta insieme per qualche birra.
Di
certo so a che cosa non mi servirà la rete, e non per merito mio ma perché c’ho
una bella assicurazione grazie ai santi e angeli che mi stanno vicino e mi
tirano per i capelli: per trovare occasioni che mi allontanino dalla mia
famiglia.
Se
dovessi anche solo annusare il pericolo ho sant’Espedito pronto a farmi saltare
il computer, la connessione,
l’account e tutto il resto.
Guarda un po', frugando ho trovato altri due post su Facebook e me
magari interessano.
Let's Facebook! Ossia sconfiggere le maldicenze in rete
Facebookiamoci 2 la vendetta
Guarda un po', frugando ho trovato altri due post su Facebook e me
magari interessano.
Let's Facebook! Ossia sconfiggere le maldicenze in rete
Facebookiamoci 2 la vendetta
davvero interessante questo post, praticamente anche l'utilizzo di Fb e Twitter e blog, nonostante possibili similitudini, è assolutamente unico e personale, ma sono curiosa di vedere cosa sia la manipolazione di Fb, vado a leggere
RispondiEliminagrazie mille, molto gentile... spero che anche l'altro post sia stato all'altezza delle sue aspettative!
RispondiEliminaBene Paolo, che dire?
RispondiEliminaMi ci ritrovo pienamente e codivido i tuoi obiettivi di utilizzo della rete, con un solo piccolo rammarico: il mio inizio con FB è avvenuto a 63 anni, non a 50, allora ero totalmente impegnato con il Lavoro, quello tradizionale intendo. :-)
Spero di continuare a leggerti a lungo.