Ci fu una stagione in cui andava di moda porre le fatidiche
10 domande per capire il pensiero del destinatario, in realtà era un modo per
aggredire, per un modo per condannare, neanche per giudicare.
Perché giudicare
vuol dire cercare di comprendere i fatti ed esprimere un parere sulle azioni
secondo una misura che mi dice quali siano giuste quali sbagliate, quali per il
bene e quali per il male.
No, lì si voleva proprio condannare, le domande erano
retoriche più che altro. Erano domande solo nella forma: in realtà erano dito
puntato contro.
Anticipo questo
perché anch’io vorrei porre le mie 10 domande, e vorrei porle non con questa
modalità accusatoria ma con lo stile di colui che a mio parere ha inventato
effettivamente, e dopo questa parola il suo senso pregnante, il ragionamento
condiviso: Socrate e la sua arte maieutica.
Perché le domande a questo dovrebbero servire: aiutare il ragionamento, condurlo, imbrigliare la non in una gabbia che stringa e soffochi,
ma dentro le linee guida della logica, per proteggerlo dalla manipolazione,
dalla distorsione, per tutti quegli artifici retorici che vogliono svilire il
pensiero, spremere solo un’emotività impazzita, privare della ricchezza della ragionamento.
Insomma quella modalità distorta e maliziosa che la rete ha schematizzato, come
sempre succede, con una battuta bruciante acida, probabilmente cinica, ma anche
molto efficace: #eimarò?
Le mie 10 domande vogliono guidare il pensiero e stabilire
una base di confronto con coloro che sembrano interessati a lanciare ponti a
tutti tranne che a coloro che sono scesi in piazza con il Family Day.
A coloro che nel farlo si proclamano
fermamente cattolici, alcuni di loro sono anche sacerdoti –e magari anche
sacerdoti giornalisti- e mentre predicano la carità, anzi la sua versione
politicamente corretta: la tolleranza, paiono essere –e sottolineo nuovamente
l’importanza della scelta delle parole: paiono
essere non vuol dire sono- totalmente
disinteressati a mostrare una vicinanza, non dico addirittura fratellanza, a
coloro che ritengono, talvolta anche giudicano essere, i nuovi farisei.
Alloro in prima battuta rivolgo queste domande perché mi
aiutino a comprendere, perché si aiutino a capire, perché si possa partire da
un oggetto messo sul tavolo e non dà sensazioni e perché, a tutti è stato
rivolto un invito, E non solo a coloro che si rifanno a una qualsiasi
religione, di rendere conto della
propria speranza, di rendere cioè conto di ciò in cui credono.
1. Secondo
voi la fede cristiana parte ed è strettamente connessa con la realtà, con la
natura, con la vera essenza delle cose, e quindi è una interpretazione più
profonda di quelle che sono le verità del mondo, oppure è una sovrastruttura
che va contro la natura dell’uomo imponendogli delle restrizioni, dei vincoli,
che sono contrari alla sua natura vera? In altre parole: la fede cristiana è un
aiuto sostanziale all’uomo per comprendere chi è e per raggiungere con più
facilità la propria felicità, dando a questa parola il vero senso, oppure è una
creazione umana che vuole privilegiare alcune interpretazione della realtà
contro ciò che la vera felicità dell’uomo?
2. Che
cos’è il matrimonio –è una alleanza, cioè qualcosa che muta la natura dei
contraenti, oppure è un contratto,
cioè un accordo che vincola le persone secondo un diritto- e qual è il suo
scopo? Per quale ragione secondo la Chiesa il matrimonio deve essere un legame
che dura per sempre?
3. Qual
è il compito del diritto:
proteggere il debole e limitare l’egoismo umano, oppure applicare le
volontà della maggioranza?
4. Esistono
un bene e un male che precede le decisioni dell’uomo e alle quale l’uomo deve
fare riferimento riconoscendole oppure tutto è opinabile e quindi contano
soltanto le decisioni della maggioranza in un particolare contesto dello spazio
del tempo?
5. Che
cosa sono i diritti? Da dove scaturiscono?
6. Esiste
un diritto ad avere dei figli? Su
quali basi rispondete a questa domanda?
7. La
pratica dell’utero in affitto è una pratica disumana in sé o semplicemente una
forma contrattuale che deve essere normalità secondo una giurisdizione?
8. Secondo
le indicazioni della Chiesa, dalle sue origini oggi, l’unione sessuale tra un
uomo una donna deve essere aperto alla vita oppure può, approfittando delle novità della
tecnologia e della meccanica,
negare questa possibilità in modo automatico?
9. L’inclinazione
sessuale verso persone del proprio sesso è una scelta libera, una malattia, un orientamento
lecito, un disordine, la
conseguenza della struttura genetica e quindi una possibile natura della
persona o una alternativa culturale?
10. Il sesso
di una persona influenza la sua psiche, I suoi comportamenti, il suo modo di
essere oppure non ha alcuna influenza sulla vita della persona?
Ecco.
Con molta semplicità.
Senza nessuna malizia.
Senza voler pilotare in maniera scorretta il pensiero.
Senza imporre già la risposta attraverso una manipolazione
retorica.
Con lo scopo di ragionare insieme.
Con lo scopo di mettere sul tappeto dei fatti per guardare
insieme e cercare di tirare fuori quel filo che lega tutti perché ci permette
di comprendere che cosa nella vita di ognuno, e nella natura delle cose è
nascosto.
Per trovare la nostra felicità.
A voi le risposte.
Belle domande, giuste, reali, ma credo che chi dovrebbe davvero rispondere le eviterà, mettono in mostra le contraddizioni nelle quali si nasconde una parte della Chiesa stessa e anche di chi non si professa cristiano, la coerenza e il buon senso sembra ci abbiano abbandonato e io spesso mi dico che è proprio colpa della mia generazione, quelli nati negli anni 60 che si sono lasciati trascinare via da una società meno umana, e che si sono ravveduti forse un po' tardi, che hanno riscoperto la fede sull'orlo di crisi di senso e di vuoto...grazie per queste domande che ci costringono a guardarci in uno specchio che rifiutiamo a volte.
RispondiEliminaLella (Dominici)
Grazie Lella, io sono ottimista, aspetto le risposte...
RispondiEliminaCarissimo Paolo, non so se sono all'altezza di rispondere alle tue 10 domande, ma lo faccio nel modo per me più semplice. Per un cattolico come me tutte le risposte alle domande che tu poni, sono espressa nella dottrina della Chiesa Cattolica. ... Mi permetto però di porre io una domanda (anzi due) a te e a quanto vogliono interrogarsi: esporre con la chiarezza millenaria della Chiesa cosa è vero e cosa è falso, basta a convincere ed a far aderire tutte le persone ? ... A me sembra che il problema di fondo sia questo, tu cosa ne pensi ?
RispondiElimina(Alessio Pesaro)
ti prometto a presto un articolo proprio su questo tema...!
EliminaLe risposte alle domande forniscono il materiale per costruire il ponte. Chi le ha, ha già costruito il ponte e non dovrebbe far altro che invitare gli amici a percorrere il ponte, pronti alle soste necessarie per far rifiatare, per guardare il panorama da quella prospettiva, pronti a ritornare indietro se qualcosa non è chiaro e pronti a rivedere se qualcosa non va nella propria costruzione. A proposito del circo massimo, deve essere stato un evento epocale per chi lo ha vissuto ma sempre un evento non un discrimine tra buoni e cattivi.
RispondiEliminagrazie, mai pensato che al circo Massimo ci fossero solo i buoni o che fossero tutti buoni, però mi incuriosisce ed irrita se mi dicono che c'erano solo e tutti i cattivi
EliminaQuesto post è uno stimolo, domande ben precise che mi "obbligano" a darMi risposte non superficiali, e arricchiscono il mio cammino di fede.
RispondiElimina1) la fede cristiana parte ed è strettamente connessa con la realtà, con la natura, con la vera essenza delle cose, non posso essere cristiana senza che essa sia la mia realtà quotidiana. E' un continuo intersecarsi un intreccio che non si puo' sciogliere , che trae forza invece proprio dall'intrecciarsi sempre più strettamente;
2)per me cattolica, il matrimonio è un'alleanza a 3 , io , mio marito e Dio , chiediamo a Dio di unirci nel bene e nel male, non possiamo chiedere a Dio di rinnegare qualcosa che Lui ha santificato il giorno delle nozze . Abbiamo preso un impegno per la vita e Dio ci mostra che vivendo questo sacramento in..3..riusciamo a renderlo PER SEMPRE
3)Proteggere il "debole" , la parte debole; non è affatto detto che la "maggioranza2 sia garanzia di tutela delle parti deboli.
4)Esistono un bene e un male che precedono le decisioni dell’uomo e alle quali l’uomo deve fare riferimento e da qui nascono le norme che regolano la vita comune e da cui poi scaturisce il punto 3 .
5) quindi penso che i diritti siano regole nate dalla necessità di tutelare la parte debole di ogni circostanza, situazione, forma , natura . L'osservazione dei comportamenti sociali non so, tipo dalla preistoria anche se solo abbozzati, e poi via nei secoli, ha determinato la nascita del diritto forse primariamente per garantire la continuazione della specie
6)no, i figli sono un dono di Dio, esiste il diritto dei figli ad avere i genitori invece. Sono cattolica e questo determina il mio pensiero, ma anche non lo fossi, solo osservando la Natura crederei la stessa cosa
7)Pratica disumana. punto
8)Sempre aperta alla vita,godimento e appagamento con in vista l'apertura alla nuova vita.
9) è un campo che non conosco bene e che approfondisco specie negli ultimi tempi. Una cosa però la trovo condivisibile, che essa non sia una caratteristica genetica, scritto nel DNA umana come che ne so il colore degli occhi
10)sono donna e convinta che la psiche femminile e maschile siano completamente diverse
Ma tu vuoi davvero leggere tutte le risposte che ti scriveremo? coraggioso!
Grazie Manu!
EliminaGrazie Manu!
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