Ascolto
per radio Voi
siete qui, ne ho già raccontato, quella bella trasmissione di Radio24
condotta da Matteo
Caccia.
Il
tema del giorno è la rabbia, non tra i più divertenti. Ma all’improvviso il
conduttore butta lì una frase, che mi cambia la giornata.
Dice:
gli amici veri sono quelli che testi al cinema, se ami gli stessi film e ci vai
volentieri.
Quadro:
scompare la collina veronese sulla quale si slancia la A4 e mi trovo davanti al
cinema Aurora di via Paolo Sarpi prima metà degli anni 70, quando l’Aurora era
cinema di seconda visione e non brillavano luci rosse alle porte, e Paolosarpi
(tutto attaccato) era un salotto buono e non la Chinatown odierna.
Sono
lì nonostante quel giorno avessi deciso di studiare, per preparare un compito
in classe. Erano gli anni del ginnasio e delle declinazioni di grecoelatino
(anche questo tutto attaccato).
Sono lì perché un amico carissimo, anzi
l’amico, quello che ammiri e che invidi, in quel modo sano e che rafforza, mi
aveva telefonato dicendo poche parole “ho piantato la Paola, andiamo al cinema
tu ed io”. Neanche una domanda, forse, un ordine.
E
un amico obbedisce. Anche se alla Paola ci morivo dietro anche io, e non mi
filava neanche di striscio come si dice. Anche se al cinema ci sarei andato più
volentieri con la Paola che potevo telefonarle e dirle: so che quel pirla ti ha
piantato, ci sono io.
E
così abbiamo visto Rollerball, quello originale, con James Caan. E Albinoni.
E
prima di Natale (2011 ovvio) con il medesimo amico abbiamo pranzato insieme.
Che il cinema va bene finché sei sbarbino, poi la prova del nove è la
trattoria.
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