Vivo d’espedienti. Come ogni consulente. Specie oggi. E vivo
nomade.
No, non perché sia messo così male da sopravvivere grazie
alla pastorizia. Direi piuttosto che si tratta di un nomadismo progettuale,
invece che andare dove mi porta il cuore, mi trascinano i progetti.
Che a volte sono istantanei, peggio di PIC, o di certe
affermazioni triviali sull’uso della sessualità.
Altre volte invece ti creano consuetudine. E dipendenza.
Spesso geografica, o spaziale se preferite.
Così nella memoria si creano delle sacche: quelle che legano
percorsi e luoghi a ricordi precisi. Perché il professionista onesto e
competente finisce per legarsi alle persone più che ai risultati, che
ovviamente contano, ma che non fanno carità.
Ora nel percorrere per l’ennesima volta il Grande Raccordo
Anulare, nel tratto che da Sette bagni conduce a Fiumicino, certamente puoi
immergerti nella sofisticata musica di radio 102.7 –no Costanza, non parla
della Roma e neppure dell’Inter, solo di nostalgia: un pezzo recente, uno dei
tuoi ricordi così puoi cantare o scioglierti- ovvero puoi cercare di assorbire
qualche cosa dal territorio intorno, e restare ammirato della fantasiosa poesia
che ha ingemmato la Capitale di paesini dai nomi da fiaba: Torbruciata,
Casalumbroso, Selvacandida,
Montespaccato (noi lomardi molto più squadrati e pragmatici: Quartoggiaro,
Quinto Romano, Sesto San Giovanni, Settimo Milanese a misurare la distanza dal
centro, oppure Saronno, Cologno, Paderno, Turate: nomi che non capisci se siano
aggressivi ottativi o decrizioni di stati d’animo).
Perché c’è da imparare dai percorsi del lavoro: quelle
strade che segnano la vita così che puoi dire gli anni di Scandicci e del
tratto SassoMarconi-Rioveggio-Roncobilaccio-Barberino, quelli di Padova, quelli
di Modena e così via.
Sono strade che si sono scavate dentro di te e trattengono
con loro ricordi che sbattono nel vento e che riappaiono come allegri fantasmi
quando la vita ti riporta su quei medesimi percorsi.
Ogni strada che hai percorso è legata a qualcosa che porti a casa - encame a parte -
RispondiEliminada Modena ci porti salumi e ciligie, da Firenze caciotta, Da Roma pecorino...
e da dovunque tu vada ci porti...i bagnoschiuma!
Franca & sons