C’è
questa storia di Gudbrando, che Costanza (ve la ricordate? Ne abbiamo parlato qualche giorno fa) ricorda spesso: il
montanaro che scende in paese per vendere una mucca e che, non essendoci
riuscito, riesce a barattare, sempre peggiorando la sua situazione, la vacca
con, nell’ordine: cavallo, maiale, pecora, capra, oca, gallo, spiccioli, cena e
vino, rientrando così a casa a mani vuote.
Scommette
con un vicino sull’amore della moglie, che il vicino vorrebbe infuriata per la
perdita della mucca, e vince un sacco di monete d’oro.
Ora
i maliziosi ci vedrebbero una arguta truffa messa in atto dalla smaliziata
coppia ai danni del grullo vicino, Costanza ci vede l’amore incondizionato
della moglie che ad ogni scoperta del danno del marito reagisce trovano il bene
per lui e per lei.
E’
vero: un amore che si fida. Questo è il messaggio. E la morale della favola sta
nel fatto che questo amore è generativo: produce un sacco d’oro.
E
Costanza aggiunge di avere organizzato le truppe di Gudbrabdo, le marines del
matrimonio, una sorta di corpo scelto, di guardia napoleonica, di legione
straniera dell’amore incondizionato.
Qui
c’è il valore aggiunto: che è e deve essere come tale reciproco.
Perché
se è vero che, come sempre racconta Costanza, l’eroismo di aver lavorato in
ufficio, essere passati a ritirare due figli a scuola, comprare il pane,
salutare la nonna, sarà tale per noi che lo facciamo una volta all’anno,per voi
è la semplicità quotidiana, non state a dirci: beh già che c’eri potevi passare
anche in tintoria…. che ci rimaniamo male….. un po’ come quando voi ci
comunicate che si è rotta la lampadina del frigo e mentre noi già diamo
istruzioni su come allertare la guardia nazionale, la protezione civile, il CEO
di Elettrolux, voi, che avete già sostituito il pezzo vi aspettate solo un
complimento…
Perché
Gudbrando chiama ad un altro eroismo: quello del rispetto sino al disprezzo
delle proprie rivendicazioni, sino al sangue di una lingua morsicata per non
rispondere, che ce lo sappiamo che i più deboli siamo noi, e che voi potreste
non perdere una occasione per farcelo notare lamentandovi sulla spesa (ci siamo
dimenticati di sicuro di qualche cosa) come sull’ordine in casa (ma il piatto
quando pensi di metterlo via?). Ecco, provate a perderne un po’ suggerisce la
moglie di Gudbrando (si chiamerà mica Gudbranda?).
Chissà
mai che si vinca un sacco di monete d’oro?
Ecco
due versioni, purtroppo solo in inglese, della storia. Se ne trovate in
italiano grazie per la segnalazione
Ecco qua una versione in italiano
RispondiEliminahttp://www.softwareparadiso.it/studio/letteratura/40_novelle/quel_che_fa_il_babbo_è_sempre_ben_fatto.html
Abbiamo bisogno di più Gudbrandi e Gudbrande invece che di bocconiani e postmarxisti con la testa tra i fumi degli scappamenti...