Lampi di blog: le ristampe della prima stagione
Si dice che gli elefanti tra di loro talvolta si
complimentino così: ”hai una memoria da donna!”. Ora è dimostrato che la nostra
capacità di immagazzinare dati è sempre parziale, ancorché sia altrettanto
scientificamente provato che le donne hanno questo dono in misura molto
maggiore degli uomini. Il punto è che la selezione dei ricordi non è casuale,
ma monodirezionale: l’accumulazione dei torti. Mi è folgorato questa certezza,
che è andata a riprendere certi studi fatti e poi nascosti in qualche centro
della memoria del quale avevo perso la strada, quando l’altra sera, di punto in
bianco, parlando di figli, mia moglie è saltata fuori a dire: “e poi quella
volta che dovevamo andare a Firenze in treno e ti sei fatto accompagnare in
stazione alla mattina da tuo padre in macchina mentre io sono venuta in
metropolitana. Eri proprio un viziatissimo figlio unico: sapessi come ti ho
detestato quel giorno…”.
Ora, sebbene la critica fosse ineccepibile, e sebbene io debba
ringraziare lei per avermi aiutato a deporre gran parte della mia figlio unicità
–perché, come diceva la nonna di Franca: gli uomini possono migliorare, ma
guarire mai- e sebbene il ricordo fosse legittimo, perché accidenti ricordarci
ancora con così viva memoria, testimoniata dal lampo di odio che per una
frazione ha squillato nei suoi occhi, un evento transitorio che data prima del
1985, dato che riguarda l’epoca del fidanzamento e che quindi possiamo
approssimatamente datare tra il 1982 e il 1984? Perché non provate a prendere
qualche lezione da noi che siamo in grado di dimenticare tra la camera da letto
e la cucina che ci avete detto di spegnere il fuoco sotto le patate e
ricordarcelo solo in presenza di un acre odore di bruciato? Perché Proust ha
avuto bisogno della madaleine per evocare il tempo perduto, a sua sorella,
ammesso che ne avesse una, non sarebbe servito che un ascoltatore paziente.
Orsù dunque, deponete questa rancorosa eredità del passato e guardate con noi
al futuro, che oggi sembra sì meno radioso che un tempo, ma è sempre dolce se
passato insieme.
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