Diciamocelo: a volte siamo troppo
ingenui per capire quello che dite. Oppure, se preferite, il vostro linguaggio
non è esattamente conforme a quello che il Vangelo invita a utilizzare: sì, sì,
no, no. Ma non perché siate maliziose o contorte. Lo fate per tenerci in
allenamento. Dovreste però insegnarlo ai vostri figli maschi per evitare di
commettere errori che potrebbero essere determinanti, oltre che estremamente dolorosi.
Ad esempio spiegare che bisogna
sempre diffidare di una donna che suggerisce: “per il nostro anniversario non
facciamoci regali”. Perché quello che realmente intende dire non è proprio che
non è il caso di farsi regali, ma che è il caso che tu le faccia un regalo per
stupirla, mentre lei si attiene il più delle volte all’intenzione enuncita.
Così si eviterebbe il disastro,
che ho provocato e subito una sola volta nella mia vita, di seguire alla
lettera il suo invito e finire per patirne le conseguenze non dichiarate, ma
molto molto tangibili.
Parimenti diffidare dalla
affermazione, apparentemente innocua, “fai come preferisci” la quale va in
realtà letta come “vediamo se hai capito che cosa ho realmente desiderio che tu
faccia”. Siamo in macchina, reduci da una gita, e lei dice, più o meno al
medesimo tempo: “cerchiamo un vivaio, ma andiamo a casa subito, andiamo per la
strada più diritta, ti faccio vedere quale, ma se preferisci prendi la strada
che vuoi tu, e magari troviamo un vivaio per le piante, sempre che tu non
desideri rientrare per vedere la partita, perché allora potremmo prendere
l’autostrada e al vivaio non ci andiamo, ci andrò da sola, non ti preoccupare,
ma comunque fai come vuoi”. Ora neppure un megacomputer della Nasa è in grado
di gestire queste informazioni nel tempo in cui vengono prodotte senza entrare
in stallo: figuriamoci il cervello logico-razionale monotasking di un uomo!
C’è un’autodifesa: si può
tentare, anche se le signore più attente conoscono questo tentativo e per la nostra
gioia lo ribaltano con arguzia così da permetterci realmente di sperimentare le
conseguenze delle nostre decisioni. Il trucco consiste nel farsi consigliare:
ma tu che cosa mi consiglieresti di fare? A volte funziona, perché le donne
amano parlare e spiegarsi e, come abbiamo visto in precedente, aborrono l’uomo
problem solver.
Peraltro questa resta anche
l’unica difesa quando ci viene posta la più impenetrabile e difficile di tutte
le domande: sei lì tranquillo che ti prepari per uscire, capisco che sia facile
per un uomo, al massimo può perdere qualche frazione di secondo nello scegliere
la cravatta, e lei piomba all’improvviso alle tue spalle come un MIG in caccia.
E chiede, con una voce apparentemente angelica: “mi sta meglio il vestito rosso
o quello verde?” (ovvio: il discorso vale per qualunque altra alternativa,
scarpe, giacca e non solo relegate all’abbigliamento, ma anche a anche
deodoranti per la casa, tende, divani e via discorrendo)
Qui si vede la prontezza
dell’uomo: rispondere ciò che si pensa veramente o ciò che lei si aspetta? Non
vale rispondere: stai benissimo con entrambi, perché lei non demorde. Sì, ma
che cosa mi sta meglio questa sera? C’è una sola via di scampo: tu con che cosa
ti senti meglio questa sera? Già perché non è una questione di stare, ma di
sentirsi. E questo riguarda una sfera alla quale l’uomo non può accedere.
Se lei non molla e anche di
fronte a questa nostra resa emotiva insiste, c’è una sola possibilità, ben
sapendo che comunque condurrò inevitabilmente ad un errore: come i quei test in
cui per sapere chi dei due uomini che custodiscono una porta mente, bisogna
affermare il contrario di ciò che si pensa lei direbbe. Così lei, facendo il
contrario di ciò che noi pensiamo sia il contrario di ciò che lei farebbe, fa quello
che vuole. Lineare vero?
Mah...Non sarà troppo riduttiva come analisi? Non credo che le donne siano così complesse. Il fatto è che gli uomini dopo la fase di interesse ormonale, vedono la propria donna non più come tale ma come una sorta di soprammobile, di appendice (o appendicite?) non particolarmente stimolante..Forse se all'uomo, che vedesse la propria compagna con un bel vestito verde, spuntasse un sorriso sulle labbra, sincero, lei saprebbe cosa scegliere senza dubbio alcuno. Invece gli uomini colpiti dal virus del social di mezz'età, se ne stanno imbambolati sui lori iPhone a fare check-in alla disperata su foursquare, ritwittano a manetta rischiando lo spam, senza mai guardare la propria donna. Che non vede i loro rotolini di pancia, i loro capelli diminuire, gli occhialetti appesi al collo. Non siamo così complicate. Come voi non siete così lineari. Siamo solo diversi. Nell'intendere i sentimenti. Nel dimostrarli. Nell'essere a voi vicine. :-))
RispondiEliminaForse l'età mi assicura un po' esperienza in più, e i numerosi incontri che con mia moglie teniamo in giro per l'Europa raccontando non solo queste cose, ma altre simili, e ottenendo sempre valanghe di approvazioni e conferme, mi rassicurano sulla verosimilianza di questa analisi.
RispondiEliminaLa quale certo, volendo giocare sul tavolo dell'ironia e dell'umorismo, è un po' caricaturale, paradossale. E vera.
Quanto agli uomini che non guardano più le moglie perché giocano con la tecnologia, beh può sembrare altrettanto un luogo comune, trito.
Lo considero parimenti una provocazione simpatica volta a stimolare una sincera riflessione.
Siccome poi, sarò permaloso, ma mi vedo nella descrizione del cinquantenne (ma non ho affatto rotolini di grasso) rimando al post di due giorni fa, in testa ai post più cliccati e intitolato a mia moglie: quella è una storia vera e non una battuta.
Grazie di essere passata da noi!
Paolo